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Le tette di una schiava particolare


di MrCold
27.06.2025    |    10    |    0 6.0
"è piuttosto seccato, vede il numero di Sonia e lei sa che non può chiamarlo perché a quell'ora lui è con sua moglie..."
Lei è arrivata all'improvviso!
Lui non avrebbe mai pensato che quella donna, incrociata casualmente fuori il portone del teatro, potesse sconvolgere tutti i suoi piani.
Lui ha circa 40 anni, fa il fabbro e ha una piccola officina in cui lavora col fuoco e con martello pezzi di ferro che trasforma.
È stato sposato fino all'età di 28 anni. Poi ha scoperto sua moglie con un suo dipendente e ha deciso che era il momento di riprendere in mano la sua vita.
Da qualche anno, frequentando qualche volte locali per scambisti, ha iniziato una storia seria con Alberto. Tutti e due per molto tempo erano tra i più ricercati durante le feste a tema.
Proprio in una di queste Alberto, approfittando della confusione, si era girato mostrando la schiena a Gino.
L'alcool, la musica e probabilmente la situazione avevano tatto il resto.
Sonia. quella sera, di rientro dal lavoro, si era fermata a prendere i biglietti per lo spettacolo della prossima settimana. Un balletto di una compagnia di danzatori russi.
Uscendo, di corsa come sempre, ha finito per scontrarsi con Gino che portava al guinzaglio il suo minuscolo cagnolino.
Sonia, involontariamente, rimasta impigliata nel guinzaglio, per evitare di travolgere il cane, ha terminato la sua corsa cadendo rovinosamente su Gino. La prontezza di spirito e di riflesso, in un gesto istintivo, hanno aperto le braccia di Gino che in un istante ha accolto Sonia, scivolata giù di petto.
In una situazione imbarazzante o forse equivoca uno dei seni di Sonia è uscito fuori dalla camicetta e l'altro invece è rimasto intrappolato tra il braccio e la mano di Gino.
Un po' rossa in viso Sonia cerca di ricomporsi e Gino, seccato per lo spavento arrecato al cane, continua lungo il suo percorso borbottando quasi un improperio.
E' stato in quel momento che Sonia, con la sua indole partenopea, essendo un po' delusa dalla reazione di Gino, lo guarda e rivolgendosi in alto lo sguardo sussurra ma ste femminucce tutte a me capitano!
La cosa deve aver punto sul vivo Gino.
Un uomo ormai fatto, che lavora e duramente con le mai il ferro, che in passato ha avuto molte donne, una moglie e poi una serie di avventure spregiudicate.
Per qualche motivo decide di non replicare a va via.
Qualche giorno dopo, mentre Gino tenta di parcheggiare il furgone in un garage al piano interrato vicino al Teatro, arriva lei: Sonia. È a bordo di una mini rossa col tetto nero. Le sue ruote fischiano ad ogni sterzata e quello stridio attira l'attenzione di Gino che la riconosce per via di quei capelli corti e dei seni grandi, tondi, racchiusi perfettamente nelle coppe di un reggiseno che però non copre la prominenza dei capezzoli turgidi.
Si tratta di un richiamo onirico per Gino. Non è solo quel pensiero che gli è rimasto dentro l'altra sera, quando si è trovato a saggiare con una mano la pienezza di quel seno, o quando lo sguardo è caduto sull'altro sento completamente esposto fuori della camicetta.
Il suo richiamo onirico lo riporta alla sua ex moglie: Silvia. Bionda, di origini belghe, con gambe lunghissime e una quinta abbondante di seno.
Tutte le sere, prima di dormire, Gino, anche se stanchissimo, doveva per forza prendere Silvia contro la specchiera della loro camera da letto. La visione, attraverso lo specchio, di quei seni abbondanti e che si scuoteva e ondeggiavano ad ogni colpo inferto con il cazzo duro come un martello, aveva il potere di conciliare il sonno di Gino.
In quel momento, in cui Sonia scende dalla sua mini rossa, Gino avverte esattamente quel bisogno di toccare ancora quei seni. La sua storia con Alberto, ormai diventata seria, aveva imposto fedeltà anche rispetto fatto che potesse avere un ritorno di interesse nei confronti delle donne.
Ma l'occasione fa l'uomo ladro! E così Gino, avendo a portata di mano Sonia, che indossava un vestino succinto con un'abbondante scollatura e una serie di collane da bigiotteria di lusso, coglie la palla al balzo e la chiama, nello stesso modo in cui avrebbe fatto un cafone qualunque al mercato.
“Signò!” Ca ci sta a femmena dell'altra sera. Ma vuliti togliere ‘na soddisfazione?
Sonia, che non teme nulla, col petto più in fuori che può, si avvicina a Gino, lo fa anche pensando che la situazione fosse più giocosa che seria.
Risponde quindi con tono altrettanto sprezzante: sono qui a tua disposizione! Se vuoi saliamo sul tuo furgone e mi fai vedere di cosa sei capace!
Il momento del silenzio che si taglia col coltello diventa lunghissimo. Gino sa di aver tirato la corda e che dall'altra parte Sonia ha raccolto la sfida.
Senza dire nulla Gino diventa improvvisamente serio e concentrato, si porta dietro il furgone e apre le due porte. Alle sue spalle c'è lei che incede muovendosi sui tacchi con i seni che ondeggiano!
Gino sale sul pianale, si mette di lato e fa spazio a Sonia, che nonostante le scarpe sale e lo supera. Gino accosta le porte, si gira e guarda Sonia!
È bella come poche donne prima di lei!
Ha questi occhi profondi, i capelli che le disegnano il viso e il contrasto delle sue dita, perfette, quasi disegnate con la squadretta. Le unghie senza smalto e perfettamente tagliate a seguire la fine dei polpastrelli.
È in piedi con le gambe appena aperte per restare in equilibrio sul pianale sconnesso.
Gino si apre il pantalone perché la situazione lo ha eccitato! Tira fuori il suo grosso arnese già duro da poterla scopare subito.
Lei si abbassa il vestitino e si inchina restando poggiata sulle sue scarpe con i tacchi. Non porta slip e di questo se ne accorge subito Gino, lo sguardo non poteva infatti non finire in mezzo a quelle gambe schiuse e con le ginocchia sollevate rispetto al bacino.
Sonia si impossessa di quel cazzo grosso e lungo. Lo impugna come se fosse un attrezzo da lavoro, lo scappella e nel farlo guarda fisso negli occhi Gino che si sente morire. Gli occhi di Gino si abbassano e la mano inizia la sua giostra. Sonia lo vuole tra le tette, vuole quasi misurarlo e nel paragone il cazzo di Gino vince le tette di Sonia.
Questo la rende ancora più famelica e curiosa.
Schiude la bocca e inizia a sforzarsi per prenderlo in bocca. È davvero grande sussurra. Se la femmina più bella che ho mai avuto in bocca!
Gino a quel punto afferra due fascette, le gira senza parlare intorno ai polsi di Sonia e la lega alla traversa alta del tettuccio.
Ora lei è vincolata.
Inizia a spogliarla delle scarpe, del vestitino e del reggiseno che era rimasto raccolto sotto i seni.
Ora lei è nuda completamente. Poi prende il cellulare di Sonia, scorre la rubrica e rintraccia il numero "Amoregrande". Lei lo supplica di non farlo e però gli suggerisce di fare quello del suo padrone. Lo trova registrato come ceretta.
Gino salta ogni preambolo e lo videochiama. Risponde Marco. è piuttosto seccato, vede il numero di Sonia e lei sa che non può chiamarlo perché a quell'ora lui è con sua moglie.
Marco si allontana, va in bagno e si accorge che dall'altra parte c'è Gino.
Resta in silenzio anche perché Gino è nudo e piazza il cellulare in modo da riprendere perfettamente Sonia legata. Poi Gino prende dei nastri adesivi di carta e inizia ad incollarli sui seni di Sonia. Poi trova delle graffette con cui le pinza i capezzoli.
Sonia, ad ognuna di queste torture reagisce con dei mugolii sempre più profondi.
Marco resta impietrito, non capisce se si tratta di uno scherzo, di un gioco o di qualcosa ancora più grave.
Gino inizia a parlare e lo rassicura. mi sto scopando la tua amante. E a lei, l'idea che tu la veda mentre la scopo la eccita.
Ha le cosce bagnatissime!
Ora sono sicuro che anche tu hai il cazzo duro a vedere come la faccio godere!
Sonia annuisce con la testa e sussurra: tesoro non prendertela ma questa è la scopata più bella che ho mai fatto.
Quelle graffette e i nastri strappati amplificano le sensazioni di Sonia che appena sente il cazzo di Gino entrare inizia a gemere come non mai!
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